Un errore può costare davvero molto in quest’epoca in cui l’elettricità è fondamentale per vivere, l’Italia potrebbe cadere nell’oscurità.
Quando si parla di blackout, la mente va subito alla luce che se ne va all’improvviso. Ma dietro quello che sembra un semplice “salto di corrente” può esserci molto di più.

Un’interruzione totale e improvvisa dell’energia elettrica, come quella avvenuta in Spagna e Portogallo il 28 aprile, non è solo un problema tecnico: può essere il risultato di quello che gli esperti chiamano “effetto cigno nero”. Si tratta di un’eventualità rara, che non si può prevedere e che può avere ripercussioni gravissime.
Blackout in Spagna e in Portogallo: com’è potuto accadere?
Per qualche secondo, due perdite di generazione di corrente, talmente brevi che a raccontarle sembrano un niente. E invece, in quel niente, interi quartieri sono sprofondati nel buio, i treni si sono fermati, i telefoni non hanno più squillato, e persino gli allarmi non funzionavano più. È stato il blackout più esteso degli ultimi vent’anni in Europa.

Un episodio che, per quanto eccezionale, ha riacceso una domanda che in tanti si pongono: potrebbe succedere anche in Italia?
Secondo gli esperti, no, o meglio, è molto poco probabile. Il nostro Paese ha norme severe che regolano il comportamento degli impianti elettrici in situazioni critiche.
Gli inverter, ad esempio, sono progettati per restare connessi alla rete anche in presenza di disturbi, evitando quei distacchi a catena che fanno crollare l’intero sistema.
Effetto cigno nero: che cos’è e perché è pericoloso
L’idea arriva dal saggio di Nassim Nicholas Taleb, che ha descritto il “cigno nero” come quell’evento raro, inatteso e dal forte impatto, che una volta accaduto sembra improvvisamente ovvio.
Un paradosso: nessuno lo prevede, ma dopo tutti pensano “era evidente”. L’esempio classico è il crash finanziario del 2008. Ma ce ne sono altri: guerre improvvise, pandemie, attentati, disastri naturali e anche blackout.

Il nome nasce da un’antica convinzione: si pensava che tutti i cigni fossero bianchi, finché nel 1697 un gruppo di marinai olandesi vide dei cigni neri in Australia. Da allora, il termine è diventato metafora di ciò che sovverte le nostre certezze.
Il cigno nero potrebbe essere anche un blackout
Il sistema elettrico europeo è considerato tra i più sicuri e stabili al mondo. Ma proprio per questo, tendiamo a sottovalutare che anche una rete complessa può collassare sotto l’effetto domino di eventi non prevedibili.
Un fulmine, un guasto, un errore umano, o un attacco informatico potrebbero far saltare tutto. Basta poco e se nessun meccanismo di sicurezza si attiva per bloccare la catena, la corrente può sparire in un’intera nazione.
A questo si aggiunge il cambiamento climatico. I fenomeni meteorologici estremi si verificano con sempre più frequenza e non si possono prevedere e, purtroppo, possono creare incendi e danni impressionanti alla rete elettrica.
Purtroppo, non possiamo nemmeno proteggerci al 100% dal cigno nero proprio perché può verificarsi anche a causa di eventi fuori dal nostro controllo. L’unica cosa che possiamo fare è cercare di essere pronti.